15 anni di storia di presenza e di relazioni

Le relazioni per crescere hanno bisogno del giusto tempo, come il pane per lievitare.

In 15 anni il Banco Alimentare della Daunia è cresciuto in tanti modi, sono cresciuti i numeri, l’efficienza, l’efficacia, la presenza sul territorio e, soprattutto, le relazioni. 

“Se c’è una cosa che abbiamo capito, in questi 15 anni, è che bisogna mettersi in rete”, afferma la presidente Stefania Menduno, che aggiunge: “Grazie alla fiducia di tanti, Banco Alimentare è ora un partner per l’Università di Foggia, le scuole, l’UEPE, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Abbiamo consolidato una presenza a beneficio dello sviluppo del territorio che ne ha tanto bisogno perché, purtroppo, la povertà sembra non arrestarsi”.

L’11 luglio scorso il Banco Alimentare della Daunia “Francesco Vassalli” ha celebrato i 15 anni di attività con una festa andata in scena nel magazzino della sede di Foggia. 

All’evento - che ha rappresentato un momento importante per dire ‘grazie’ a tutti coloro che negli anni hanno contribuito a sostenere il Banco Alimentare della Daunia e a farlo crescere - hanno preso parte oltre trecento persone, tra volontari, istituzioni, rappresentanti delle organizzazioni partner convenzionate e aziende.

A curare il momento conviviale della festa è stato il cuoco-contadino Peppe Zullo, che vive e lavora ad Orsara di Puglia, sui Monti Dauni, in quella che ama chiamare la “valle della felicità”. La sua filosofia di cucina “semplice, salutare e democratica”, alla portata di tutti e basata sulla stagionalità dei prodotti della terra, ha incontrato il mondo del Banco Alimentare durante un convegno all’Università di Foggia. 

Dopo pochi giorni Peppe Zullo ha fatto visita al magazzino, per conoscere da vicino la nostra realtà, così lo abbiamo invitato a collaborare.

Per l’evento il cuoco-contadino ha preparato un menù a base di pane - simbolo universale del cibo che è presente anche nel logo del Banco Alimentare - e dei prodotti del suo orto.

“Uno dei piatti più buoni e importanti della cucina della Daunia si basa sul recupero del pane”, ha evidenziato lo chef che ha scelto di proporre, tra i vari piatti della serata, quella che per lui è la ricetta antispreco per eccellenza: il pancotto. 

“Prendi il pane duro e invece di buttarlo via, lo recuperi in modo intelligente. Per 12 anni ho insegnato a Jesi alla scuola di Slow Food, e quando arrivavo lì portavo sempre una pagnotta; dopo una settimana diventava dura, così proponevo agli allievi di creare un pancotto. È un piatto completo in cui è possibile utilizzare ingredienti diversi in base alle stagioni (rucola, patate, pomodoro, e poi fagioli, guanciale…)”, ha raccontato il cuoco-contadino.

Tra le diverse tipologie di pane che lo chef ha proposto alla festa c’era anche quello di grano arso, il pane più umile che raffigura il racconto di una storia di povertà e di sopravvivenza, come cantava anche il leggendario cantore di Puglia Matteo Salvatore in ‘Pasta nera’. 

Cosa sarebbe una tavola senza pane? “Il pane è tutto nella vita” ha evidenziato Zullo, che ha aggiunto: “Potremmo costruire la cucina italiana sul pane perché permette di fare cose straordinarie, come quelle che fa il Banco Alimentare, una realtà gestita in modo intelligente e serio, che funziona davvero perché aiuta le persone e anche il pianeta”.

Dopo questa esperienza siamo certi che continueremo a condividere con Peppe Zullo e con tutti i partner incontrati durante il cammino, una crescita condivisa per diffondere e promuovere la cultura della lotta allo spreco.